I Sak Yant e la Muay Thai

2 Mag 2019

Qualsiasi frangente della vita dei thai si lega indissolubilmente sia alla spiritualità che alla superstizione e nello specifico, questo aspetto culturale e spirituale è senza dubbio una delle connotazioni più apprezzate della Muay Thai, la tanto temibile Boxe Tailandese.

In principio

La storia della Muay Thai e quella dei Sak Yant sono intrecciate dall’alba dei tempi quando i tatuaggi magici venivano battuti sui soldati siamesi per proteggerli in battaglia e questa immagine tratta da un popolare film tailandese, ritrae in maniera discretamente fedele quelli che erano i costumi degli antichi guerrieri ai tempi del Siam.

Fu quindi lo spirito di sopravvivenza a portare l’uomo verso il soprannaturale per cercare di contrastare le armi in metallo con dei poteri invisibili. Secondo le leggende thai infatti, gli antichi guerrieri siamesi una volta ricevuti i propri Sak Yant sarebbero divenuti invulnerabili ai fendenti e temibili in battaglia proprio grazie alla forza della magia dalla quale sarebbero stati avvolti.

In tempo di guerra, ciò che spingeva le persone a ricevere i Sak Yant era la vera e propria necessità di ottenere la benevolenza degli spiriti per poter sopravvivere e difendere sia l’incolumità sia della propria famiglia che quella del proprio territorio. Oggi come ieri infatti, il modo migliore per scegliere un Sak Yant è quello di partire da un’esigenza specifica affidandosi ad una guida spirituale così come si faceva migliaia di anni fa.

Tornando al discorso della funzione primaria dei Sak Yant, i thai non hanno certo scordato quanto questi tatuaggi magici siano stati fondamentali per permettergli di essere il popolo libero che sono oggi e quella che possiamo vedere e sentire qui sotto, è la video-testimonianza diretta di Ajarn Jay, un autentico Maestro tailandese di Sak Yant:

Fu quindi lo spirito di sopravvivenza a portare l’uomo verso il soprannaturale per cercare di contrastare le armi in metallo con dei poteri invisibili. Secondo le leggende thai infatti, gli antichi guerrieri siamesi una volta ricevuti i propri Sak Yant sarebbero divenuti invulnerabili ai fendenti e temibili in battaglia proprio grazie alla forza della magia dalla quale sarebbero stati avvolti.

In tempo di guerra, ciò che spingeva le persone a ricevere i Sak Yant era la vera e propria necessità di ottenere la benevolenza degli spiriti per poter sopravvivere e difendere sia l’incolumità sia della propria famiglia che quella del proprio territorio. Oggi come ieri infatti, il modo migliore per scegliere un Sak Yant è quello di partire da un’esigenza specifica affidandosi ad una guida spirituale così come si faceva migliaia di anni fa.

Le esigenze in tempo di guerra erano l’invulnerabilità e la forza e due degli yant prevalentemente tatuati sui soldati erano per esempio il Sangwan frontale (il girocollo dell’invulnerabilità) e la tigre che balza in attacco “Sua ook suk”. La storia di quest’ultimo Sak Yant vuole che quando i nemici incrociavano lo sguardo della tigre, questi restassero paralizzati per un istante dal terrore che lo spirito della tigre avrebbe causato nel loro cuore, permettendo così ai guerrieri thai di approfittarne per colpirli a morte.

In questa immagine vediamo un moderno guerriero thai, il campionissimo Saiyok Pumpanmuang combattere con la stessa ferocia e gli stessi yant dei suoi antenati guerrieri.

Immagini tratte dalla pagina Facebook del Thai Fight

In questa immagine vediamo un moderno guerriero thai, il campionissimo Saiyok Pumpanmuang combattere con la stessa ferocia e gli stessi yant dei suoi antenati guerrieri.

Alcuni Sak Yant specifici per il combattimento

Quando i Sak Yant proteggevano i soldati siamesi la Muay Thai non era ancora nata ma esisteva una forma di combattimento marziale (di impiego militare) che era sia armata che a mani nude e come abbiamo visto, a proteggere i guerrieri siamesi non erano le armature in metallo ma i loro tatuaggi yantra, più o meno gli stessi che al giorno d’oggi i proteggono i pugili moderni, sia thai che occidentali.

Gli yant che di norma vengono suggeriti da monaci e Ajarn ai praticanti di sport da combattimento hanno tutti a che fare con la protezione dalle ferite, l’invulnerabilità e l’incremento della capacità offensiva.

Nelle due foto sottostanti vediamo Sylvie Von Duuglas-ittu ed alcuni dei suoi Sak Yant. Sylvie ad oggi è l’occidentale a detenere il record del maggior numero di combattimenti svolti in Tailandia (proprio così, lei è una leggenda vivente per gli amanti di questo sport!).

Di tutto il suo corredo di Sak Yant, specifici per il combattimento ci soffermeremo su quelli che porta sulle mani, ovvero, lo yant Na Ta Nu Mue sulla mano destra e lo yant Jak Phom sulla mano sinistra, due yant realizzati ad hoc per lei da Ajarn Pi Bangkating che appartengono ad una specifica costellazione composta da otto yant in tutto.

Anche in Italia sono stati tatuati alcuni Sak Yant specifici per il combattimento e aver assistito dal vivo alla loro realizzazione è stata un’esperienza molto significativa per la comprensione della serietà e della sacralità della pratica stessa del Sak Yant.

L’unica persona che ad oggi ha ricevuto questo duo da combattimento è un pugile, un calciante di calcio storico fiorentino che aveva richiesto dei Sak Yant in grado di supportarlo “nel gioco. A questa richiesta Ajarn Jay rispose con due grandi classici della tradizione yantra thai, due Sak Yant che venivano tatuati già sugli antichi guerrieri siamesi, lo yant Jack Phom e il Na Ta Nu Mue (versione originale), rispettivamente aggettivati come “lo scudo” e “la lancia”.

Secondo le credenze dei thai, la combinazione di questi due yant potrebbe risultare letale se usata con intenzioni sbagliate e per questa ragione il Maestro prima di cominciare il rituale, si è assicurato che il suo Luksit capisse bene quale responsabilità gli stesse per mettere tra le mani.

Sul dorso della mano sinistra possiamo ammirare lo yant Jak Phom, il disco di lord Brahma (Phra Phrom), uno yant che incrementa l’autorità incutendo timore reverenziale nei confronti dei propri opponenti mentre sul dorso della mano destra invece è stato tatuato lo yant Na Ta Nu Mue, uno yant reputato in grado di rendere micidiali i colpi inferti con la mano su cui è stato tatuato. Ajarn Jay ci ha spiegato che solitamente questo è l’ultimo yant che un Luksit riceve dal proprio maestro per via della pericolosità che i thai gli attribuiscono.

Dopo che un Maestro ha conosciuto il proprio Luksit e che quest’ultimo si sia dimostrato una persona meritevole di fiducia allora come ultimo yant gli viene concesso forse il più letale degli yant, il Na Ta Nu Mue per l’appunto.
Questo yant rappresenta quindi un autentico attestato di stima da parte del proprio Ajarn (ed è per questo che di Na Ta Nu Mue ne è stato tatuato uno soltanto qui in Italia sino ad oggi).

Sak Yant evocativi

Dopo aver ripercorso l’uso che gli antichi guerrieri thai facevano dei Sak Yant, aver scoperto come alcuni di questi oggi siano peculiari alla cerchia dei combattenti sportivi, concludiamo questo excursus con uno sguardo a quelli che potremo definire degli yant evocativi.

Uno di questi per esempio è lo yant Khru Muay, il tatuaggio che raffigura per l’appunto il Maestro di Muay Thai e che viene spesso tatuato sia per rendere grazie al proprio insegnante, sia per veicolare su di se la protezione e la benedizione degli antenati che hanno tramandato le loro conoscenze di generazione in generazione sino ad oggi.

Altri yant invece, come questi, raffigurano degli antichi guerrieri di Muay Boran (l’antica versione marziale della moderna Muay Thai) o di Krabi-Krabong (la lotta armata con le spade thai) si basano sul principio della rievocazione della forza, del coraggio e delle capacità dei propri antenati. Di fatto questi yant sono moderni e non appartengono alla tradizione delle prime raffigurazioni yantra. Come questi ve ne sono di diverso tipo, uno tra tutti è lo yant che raffigura il leggendario Nai Khanom Thom, uno straordinario combattente thai che sconfisse uno stuolo di temibili invasori birmani.