FAQ
Domande frequenti sui Sak Yant
Ricevere un Sak Yant è un’esperienza che molte persone hanno fatto ma che moltissime invece non hanno avuto il coraggio o il modo di fare. Perché? Perché in Tailandia per quanto sia popolare questa pratica non è facile riuscire ad andare incontro all’esperienza desiderata per diverse ragioni, per esempio, proprio perché sono molto popolari si rischia di incorrere in un’esperienza commerciale per turisti, magari ricorrendo al tattoo shop di turno nel quale l’artista e non l’Ajarn (il maestro) si limita a ricopiarvi dei simboli sulla pelle provenienti da immagini sgranate dal fotocopiatore. In questo caso, può capitare di tornare a casa con delle iscrizioni non corrette, oltre al fatto che il tatuaggio viene eseguito a macchinetta anzi che con il “bamboo” e senza il suo rituale, parti integranti dell’esperienza Sak Yant. Altri invece ricorrono al tattoo shop per paure legate alla questione igiene, esattamente come ha fatto questa ragazza
Coloro che vanno alla ricerca dell’esperienza autentica spesso non sanno come orientarsi in un paese dalle profonde differenze culturali e magari, una volta trovato l’Ajarn o il monaco giusto, fanno poi un passo indietro trovandosi di fronte a delle condizioni igienico-sanitarie discutibili. Eh sì, perché non tutti i maestri di Sak Yant in Tailandia usano i guanti, gli aghi monouso o cambiano l’inchiostro dopo ogni tatuaggio.
Alcune persone demordono dalla loro ricerca anche per questioni estetiche. I tatuatori sono tanti quanti sono gli stili artistici con i quali vengono eseguiti i disegni e tra questi non tutti tatuano allo stesso livello. Alcuni maestri si distinguono per dei tratti eccellenti e per dei tatuaggi duraturi nel tempo. Altri invece, per quanto possano essere spirituali e puliti magari lasciano a desiderare dal punto di vista tecnico e artistico lasciando sulla pelle del malcapitato un disegno puntinato o storto destinato a sbiadire di anno in anno.
Tanti appassionati poi si lasciano trascinare in trappole per turisti dai vari tour operator facendosi condurre in luoghi dove vengono eseguiti centinaia di tatuaggi al giorno. Il prezzo di questa esperienza è un tatuaggio destinato alla rimozione o alla copertura quando inevitabilmente scontenta chi lo porta.
In sostanza il rompicapo è composto da una serie di variabili: tutti vorrebbero vivere un’esperienza autentica e speciale, farsi tatuare secondo il metodo tradizionale in piena sicurezza e portare sulla pelle un piccolo capolavoro di artigianato tatuatorio tailandese ma in pochi sanno come orientarsi e in tanti poi ricadono su dei surrogati fatti a macchinetta in uno studio di tatuaggi, scelto privilegiando l’igiene all’esperienza tradizionale. Altri invece incappano in trappole per turisti dove le persone vengono tatuate come in una fabbrica senza riguardo per le norme igieniche o per la qualità tecnico-artistica.
I bravi Ajarn Sak Yant esistono! Sono pochi rispetto alla moltitudine di maestri ma ci sono e sono sia tecnici, puliti, bravi artisticamente che spirituali e amichevoli, per non parlare del fatto che magari alcuni di questi parlano persino un discreto inglese!
Di seguito potete trovare alcune FAQ riguardanti i Sak Yant e il metodo del Bamboo Tattoo.
1. Perché farsi fare un Sak Yant in Italia e non in Tailandia?
Per molti il Sudest Asiatico è una meta molto lontana da raggiungere (anche economicamente) e una volta sul posto poi, non si ha sempre il tempo necessario per intraprendere la ricerca di un buon maestro tatuatore. Inoltre spesso in Tailandia ci si scontra con delle realtà che vanno in direzione opposta alle nostre aspettative ed esigenze. Paradossalmente per quanto siano popolari non è facile trovare un tatuatore che sia bravo tecnicamente e artisticamente, che sia attento alle norme igienico-sanitarie, che rispetti la procedura tradizionale e che sia in grado di comunicare correttamente con gli stranieri.
Approfittare della possibilità di incontrare un buon Ajarn direttamente in “casa propria” (in Italia) significa:
- Risparmiare il costo del viaggio in Tailandia;
- Poter essere sicuri di ricevere un tatuaggio che sia ben eseguito sotto il profilo tecnico e artistico;
- Assicurarsi il rispetto di tutti gli standard igienici nazionali;
- Avere la possibilità di comunicare e capirsi.
Il tutto, nel pieno rispetto della tradizione thai.
2. È vero che tutti coloro che praticano il Bamboo Tattoo non rispettano le norme igieniche?
Assolutamente no! È però vero che nel Sudest Asiatico molti monaci e Ajarn che praticano il tatuaggio tradizionale tatuano in condizioni igieniche precarie, senza cambiare l’ago del Khem Sak (l’asta con cui si tatua) e addirittura usando lo stesso inchiostro per più persone. Questa è una di quelle ragioni per cui tante persone giustamente demordono dall’idea di farsi tatuare in Tailandia oppure optano per un surrogato, un falso Sak Yant, eseguito in un qualunque tattoo shop in nome della sicurezza e dell’igiene.
Nel corso dei nostri incontri, che si svolgono esclusivamente presso degli studi di tatuaggi professionali e accreditati, vengono rispettate tutte le norme igienico-sanitarie nazionali vigenti in materia di dermopigmentazione.
3. Quanto fa male questo tipo di tatuaggio?
Poco. Partendo dal presupposto che la soglia del dolore è soggettiva, è una testimonianza comune di tante persone (donne e uomini) che hanno provato sulla propria pelle sia il Bamboo Tattoo, sia la macchinetta elettrica, che il tatuaggio fatto a mano sia sensibilmente meno doloroso di quello eseguito con la macchinetta. Questa percezione è data dal fatto che la battuta a mano è molto meno lesiva per la pelle di quella elettrica rendendo l’esperienza di tatuaggio più naturale.
4. Ma è vero che non posso scegliere cosa farmi tatuare?
Noon è proprio così… In parte questa è una leggenda metropolitana che è nata in seguito a una serie di fattori, la scelta del proprio Sak Yant avviene attraverso l’espressione delle proprie esigenze (materiali e/o spirituali) al maestro a cui ci si rivolge. Situazioni dettate dalla fretta e il non parlare l’inglese hanno contribuito a questo mito.
In posti come il Wat Bang Phra, il tempio dei tatuaggi di Bangkok (tempio nel vero senso della parola) può capitare di incontrare monaci o Ajarn che non parlino inglese e che ricevano centinaia di persone di persone al giorno a seconda del periodo dell’anno. Sovente, questi maestri non hanno il tempo nei gli strumenti linguistici per soffermarsi a parlare con ogni persona e a meno che non si abbia una richiesta particolare, i monaci si limitano a tatuare degli yant che a prescindere sono comunque positivi per chiunque come l’Ha Taew (tatuato prevalentemente sulle donne) o il Khao Yord Kai Thuen (tatuato prevalentemente sugli uomini). Questi casi sono molto frequenti quando si sceglie di farsi tatuare, seppur seguendo la pratica tradizionale, in luoghi organizzati per ricevere le masse.
Situazioni di questo genere hanno dato adito a miti secondo i quali, alcuni maestri giustificherebbero la propria decisione di tatuare senza una consultazione in quanto siano guidati dagli spiriti o dalla lettura dell’aura della persona che deve ricevere il Sak Yant. Questo fatto è oggetto di discussione persino in Tailandia.
Se non si conoscono i Sak Yant e ci si avvicina per la prima volta a questo tatuaggio è molto probabile che l’Ajarn o il monaco eseguano come primo tatuaggio un Master Yant, un motivo equivalente all’inizio di un percorso e che magari costituisca una protezione e un buon auspicio in generale.
Per trattare in maniera più esaustiva questo tema abbiamo scritto questo articolo del nostro blog per aiutare tutti coloro che si avvicinano al Sak Yant per la prima volta a comprendere come avviene il processo di scelta del proprio tatuaggio facendo sì che si riceva uno yant specifico per le proprie esigenze.
5. È vero che non posso scegliere qualsiasi tatuaggio?
In parte sì. I Sak Yant sono dei tatuaggi appartenenti ad una cultura specifica e secondo le credenze dei thai, ciascuno yant avrebbe dei poteri e delle proprietà definite. Inoltre, alcuni di essi sono per esempio specifici per un genere anzi che per un altro. Di conseguenza un maestro potrebbe scegliere di non tatuare un motivo che non sia appropriato per la persona che lo richiede. Ovviamente questo può variare da maestro a maestro. Bisogna sempre tener conto che questa è un’arte millenaria e che diversi dei maestri che la praticano sono molto conservatori.
6. È vero che non posso scegliere in quale parte del corpo farmi tatuare?
In parte sì. In generale nel Sudest Asiatico e particolarmente in Tailandia il rispetto e il rapporto con tutto ciò che è sacro e ultraterreno si sviluppa su un asse verticale. Le restrizioni principali riguardano la suddivisione del corpo in due parti: dalla vita in su e dalla vita in giù. Di norma, la maggior parte dei Sak Yant non può essere portata dalla vita in giù in quanto considerata la parte più impura del corpo. Nella parte superiore poi, alcuni tatuaggi sono fatti per essere portati in posizioni particolari secondo il loro scopo e secondo una mappatura energetica delle parti del corpo che favoriscono il potere dei tatuaggi. Esistono tuttavia delle eccezioni e delle scuole di pensiero più o meno rigide al riguardo. Alcuni per ragioni commerciali tatuano senza osservare queste regole, altri invece dediti alla pratica del buon tatuaggio Yantra possono rifiutare delle richieste che vadano contro i principi dei Sak Yant.
6.2 Vorrei un Sak Yant polivalente, multitasking e che contenga tutta la mia lista di desideri
Ok, parliamone… I Sak Yant sono concepiti in maniera specifica e ciascuno ha una sua funzione e una sua peculiarità. Se si vogliono delle protezioni, degli auspici e delle benedizioni differenti si devono ricevere dei Sak Yant adeguati, uno per ogni esigenza. In generale i Sak Yant non sono da intendere come delle “liste di desideri” ma sono più accostabili a dei “medicinali”. Difficilmente troveremo in farmacia uno sciroppo per la tosse, che faccia passare i reumatismi e al contempo prevenga la caduta dei capelli e ci guarisca dai funghi sulla pelle 😉
6.3 Oil Sak Yant: Ci terrei tanto a fare questa esperienza ma sono una persona che non vuole tatuaggi, cosa si può fare?
Sono parecchie le persone che per devozione, credenza e altre ragioni vogliono ricevere un Sak Yant senza però avere poi un segno sul loro corpo che parli di ciò hanno fatto o ciò che sentano riguardo le proprie credenze. Esistono per questi casi i Sak Yant fatti a olio. Il procedimento è lo stesso di quelli impressi a inchiostro solo che di quelli ad olio poi non rimane alcuna traccia. Da un punto di vista estetico e occidentale potrebbe essere difficile da comprendere, ma considerando che un Sak Yant si ricevere per i benefici che si crede possa portare in quanto rappresenta una benedizione o una protezione, allora il lato estetico passa in secondo piano rispetto all’esperienza in se e alla sacralità che questa rappresenta.
7. È vero che tatuandosi un Sak Yant si ricevono anche delle regole di condotta morale?
Assolutamente si ma non tutti i maestri assegnano le medesime e queste possono variare da maestro a maestro. In internet si leggono pareri divergenti al riguardo, frutto magari di traduzioni poco riuscite. Le regole più comuni in generale sono:
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Non uccidere;
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Non rubare;
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Rispetta la figura della madre e dei genitori;
-
Non desiderare la persona amata di qualcun altro e non tradire la persona con cui stai;
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Non mentire;
-
Non intossicare il tuo corpo.
8. Ho sentito dire che le donne non possono essere tatuate…
No, è falso! È vero che esistono dei tatuaggi che sono più specifici per le donne ed è vero che per ragioni religiose i monaci (non gli Ajarn) non possono toccare direttamente le donne, ma questo non impedisce loro di poter tatuare comunque le donne avvalendosi di un guanto o un panno di stoffa per evitarne il contatto diretto. È altrettanto vero che in Tailandia alcuni monaci si rifiutano di tatuare le donne per questioni etico-religiose, ma questa è un’altra faccenda.
In ogni caso per noi il problema non si pone dal momento in cui i nostri ospiti sono degli Ajarn e non dei monaci.
9. Che differenza c’è tra un monaco e un Ajarn?
La differenza principale è che un monaco è un “ordinato”, e in quanto appartenente a un ordine religioso prosegue la sua vita spirituale all’interno di un tempio continuando ad adempiere a tutte le obbligazioni della vita religiosa, mentre un Ajarn, che solitamente ha comunque trascorso un periodo come monaco, prosegue la propria vita spirituale seguendo i precetti dei propri maestri al di fuori di un tempio. Questo significa che un Ajarn può avere anche una vita normale priva di una buona parte dei vincoli a cui sottostanno i monaci. In più, agli Ajarn è permesso tatuare le donne senza alcuna restrizione.
10. Perché la tecnica tradizionale si chiama “Bamboo Tattoo”?
Perché anticamente tra le tribù veniva praticato con delle asticelle in bambù. Oggi questo aspetto tecnico è caduto in disuso in favore delle aste metalliche maggiormente versatili e precise.
11. Si possono fare i Sak Yant a macchinetta?
La questione è delicata. Partiamo dal presupposto che il Sak Yant è un rituale e ciò che rende un tatuaggio yantra tale, ovvero sacro e portatore di benefici, sono i Kata che vi sono iscritti e le benedizioni che recita l’Ajarn o il monaco nel corso del rituale. Gli script contengono le benedizioni o le preghiere o le formule di rilascio dell’energia e queste devono essere state scritte correttamente e per la persona che le riceve. Se poi qualche maestro scelga di avvalersi di uno strumento più moderno per questioni tecnico-artistiche rispettando comunque tutti i crismi del Sak Yant, questo non perde comunque di valore. Certo che però un tatuaggio a macchinetta si può fare in qualsiasi parte del mondo mentre uno con il Bamboo no!
12. Ma escono bene i tatuaggi fatti senza macchinetta?
Assolutamente sì se chi li esegue è bravo. Nei paesi nei quali questa pratica è nata e viene perpetuata non per tutti coloro che li ricevono l’aspetto estetico e tecnico hanno la stessa importanza che hanno per noi occidentali. La tecnica del Bamboo Tattoo permette la realizzazione di autentici capolavori di puro artigianato tatuatorio tailandese, ovviamente, legati al tipo di disegni che quest’arte esegue da millenni. I loro motivi e i loro disegni sono fatti per essere tatuati con gli strumenti a loro disposizione, per cui è normale che ad ogni strumento sia legata una determinata tipologia di tatuaggio piuttosto che un’altra. In ogni caso, si deve sempre tenere presente che il tratto del Bamboo è differente da quello della macchinetta.
13. Quali sono i tempi di guarigione del tatuaggio e come ci si prende cura di un Sak Yant?
Generalmente i Sak Yant non fanno sanguinare per via del fatto che l’ago dell’asta non ferisce la pelle come fa la macchinetta. Questo però non significa che il tatuaggio non vada curato, per il nostro corpo il nostro nuovo Sak Yant viene interpretato come tutti gli atri tatuaggi, ovvero come una ferita e come tale va curato.
I tatuaggi fatti con il Bamboo sono soliti non fare croste e i loro tempi di recupero sono decisamente più rapidi, è sufficiente trattarlo con un velo di crema antisettica (come le creme per tatuaggi o la Bepanthenol) una o due volte al giorno per una settimna a seconda di come procede la guarigione. Dopodiché basta massaggiarlo delicatamente con un po’ di olio idratante (in Tailandia raccomando l’olio di cocco) una volta al giorno ed evitare le lunghe esposizioni all’acqua (come il nuoto) o lo sfregamento (come negli sport di lotta) per i primi sei giorni.
Il resto delle precauzioni sono quelle classiche valide per tutti i tatuaggi tenendo a mente che la riuscita del tatuaggio dipende anche da come lo si cura.
14. Come si svolge un rituale Sak Yant?
Le fasi del rituale sono più o meno standard con delle piccole variazioni a seconda del lignaggio a cui appartiene il maestro tatuatore. In generale si osserva un momento di raccoglimento e si porgono i propri omaggi agli spiriti o alle raffigurazioni di Buddha, dopodiché ci si impegna a rispettare le regole di condotta morale richieste dal maestro e si porge un’offerta per richiedere di essere accettati come Luksit, come studenti. La fase successiva prevede il colloquio con il maestro che ascoltate le esigenze spirituali e/o materiali della persona suggerirà quale yant tatuare. Al termine della tatuazione il maestro benedirà il Sak Yant realizzato attivandone i poteri che vi sono imprigionati.
15. Ma io che sono ateo o comunque non sono buddista posso comunque ricevere un Sak Yant?
Ricevere un Sak Yant equivale a fare un’esperienza spirituale. Se credi in ciò che vuoi fare, se sei rispettoso della tradizione e reputi che il Sak Yant che riceverai potrà veramente darti qualcosa allora va bene. I thai credono fortemente nel concetto di Palanchit, il potere della forza della mente e di ciò in cui si crede.
16. Quanto costa questa esperienza?
Il costo dei tatuaggi non è standard e dipende da una serie di variabili quali le dimensioni, il grado di elaboratezza e il tempo necessario per la loro realizzazione. Ricevere un autentico Sak Yant dalle mani di un vero Ajarn tailandese risparmiandosi i costi di viaggio in Tailandia, nel pieno rispetto della tradizione, delle norme igieniche vigenti e con la sicurezza di un ottimo risultato tecnico/artistico, ha un costo di partenza di circa 200€. Per ricevere un preventivo esatto inviaci una mail a sakyant.italia@gmail.com
17. Cosa devo fare per prenotare un appuntamento per ricevere un Sak Yant?
Visitare la pagina delle prenotazioni e seguire le istruzioni.
18. Perché devo versare una caparra e cosa succede se non posso rispettare il mio appuntamento?
La caparra va versata come garanzia contro l’inadempimento dell’impegno preso e non è rimborsabile in caso di annullamento da parte di chi ha prenotato la seduta di tatuaggio. Per maggiori informazioni consulta la pagina delle condizioni generali.