La necessità libera dall’imbarazzo della scelta

24 Gen 2018

È più che lecito non sapere in che modo si possa o si debba scegliere quale yant farsi tatuare e al tal proposito nessun aforisma potrebbe meglio descrivere la condizione necessaria alla scelta del proprio o dei propri yant: “la necessità libera dall’imbarazzo della scelta”.
Partendo dal presupposto che una cultura tanto misteriosa quanto lontana dalla nostra come quella del Sak Yant possa essere comprensibilmente difficile da capire, è facile ritrovarsi a scegliere un bel disegno tra i risultati di Google immagini sottovalutando che nella cultura del tatuaggio yantra, la veste grafica ed estetica di un tatuaggio ritenuto magico passi in secondo piano rispetto ai poteri di auspicio e protezione che questo può conferire alla persona che lo porta.
Forse ora ti starai chiedendo “e quindi? …Come lo scelgo il mio tatuaggio?”

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Come approccio principale in generale suggeriamo di iniziare la ricerca del proprio yant partendo dalle proprie esigenze piuttosto che dai gusti estetici o dai singoli significati di ogni figura. Quello che abbiamo appreso è l’importanza del ricevere uno yant che sia in grado di darci un beneficio e che abbia un valore nella nostra vita piuttosto che cercare dei disegni che ci piacciano e sperare che questi combacino con i nostri valori o che possano andarci bene. Soffermandoci a riflettere su quello che desideriamo per la nostra vita, su cosa vorremo proteggere, benedire o migliorare, saremo sicuramente sulla strada migliore per ricevere lo yant più adeguato a noi stessi.
In generale, la via che porterà alla scelta più appropriata è quella di farsi guidare dall’Ajarn o dal monaco che officerà il rituale. Sostanzialmente per ricevere un Sak Yant ci sono due modi principali: una scelta guidata o l’affidamento della scelta alla persona da cui si intende ricevere il tatuaggio.
Il primo caso è dato dalla manifestazione delle proprie esigenze in termini di protezione o auspicio da parte della persona al suo Ajarn o al suo monaco. In questo caso ci si affida ad un uomo di fede per chiedere una protezione/benedizione/auspicio per un ambito specifico della propria vita come il lavoro, la salute, la fortuna ecc. oppure si richiede uno yant che sia legato ad uno dei propri ambiti di interesse (protezione per la navigazione, per i lavori pericolosi ecc.).
Nel secondo modo invece la persona che sente l’esigenza di ricevere qualcosa di ultraterreno si affida alla guida spirituale di un Ajarn o un monaco ritenuto in grado di potergli dare qualcosa di buono per la propria vita lasciando che il Maestro avvii la persona al percorso del Sak Yant nella maniera che ritiene più adeguata.
In entrambi i casi però, lo yant che verrà tatuato potrebbe non essere stato scelto a priori dal ricevente. Nel primo caso il ricevente può richiedere uno yant per un’esigenza specifica sulla base delle proprie necessità, nel secondo caso invece il ricevente viene iniziato ai Sak Yant nella maniere che il monaco o l’Ajarn ritiene più opportuna.

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In entrambi i casi, il processo di richiesta comporterà dei risvolti. Richiedere uno yant specifico per esempio, significa conoscerne veramente le proprietà. Un Ajarn o un monaco scrupoloso potrebbe anche essere in disaccordo con la richiesta fatta qualora la ritenga inadeguata per il bene del richiedente. Generalmente sono rari i casi di dissenso soprattutto quando vengono richiesti gli yant di base.
D’altra parte, affidarsi completamente alla persona da cui decidiamo di farci tatuare significa investirlo di tutta la nostra fiducia e in Tailandia, Ajarn e monaci sono delle vere e proprie guide spirituali abituate a “leggere le persone” per poi donargli qualcosa di appropriato e specifico per le differenti richieste. Questo approccio è particolarmente speciale e rappresenta lo spirito giusto con cui vada adottata questa forma tatuatoria.
A ogni modo, non scordiamo mai che Sak Yant non sono assolutamente dei semplici tatuaggi ornamentali e che la veste grafica passa sempre in secondo piano rispetto al potere delle benedizioni che questi veicolano.