Gli Ajarn, i Maestri di Sak Yant
Praticano la magia e intercedono con gli spiriti come dei medium, invocano la benedizione delle divinità come dei religiosi, alcuni sono dediti alle pratiche occulte più oscure come fanno i negromanti. Sono tutto fuorché dei semplici tatuatori, sono i Maestri di Sak Yant.
Ajarn Chatchai Khansamrit Credits
Parlare di Sak Yant e non rivolgere lo sguardo verso coloro che lo praticano è praticamente impossibile, dovrebbero essere dei tatuatori eppure appena ci si addentra un minimo nell’argomento anche tra profani della materia, vengono citati i monaci e ci si riferisce ai Maestri di Sak Yant.
Gli “Ajarn”, i Maestri per l’appunto – più precisamente gli “Ajarn Sak Yant” [อาจารย์สักยันต์], sono l’unica categoria di persone in grado di praticare il tatuaggio tradizionale tailandese.
Perché? Perché quello che in tanti fraintendono come uno stile di tatuaggio tradizionale è in realtà un rituale ed il tipo di tatuaggio che viene realizzato nel contesto del rituale è un tatuaggio occulto considerato sacro.
Monaci intenti a praticare il Sak Yant tra di loro Credits
Il Sak Yant in breve
Al giorno d’oggi il Sak Yant rappresenta un’espressione animista del Buddhismo Theravada praticato nel Sudest Asiatico e prima di essere un tatuaggio è un vero e proprio rituale.
L’accezione rituale prevale sul termine tatuaggio inteso come segno grafico permanente, dal momento in cui in tantissimi ricorrono all’impressione sulla propria pelle dei talismani yantra scegliendo l’olio al posto dell’inchiostro. Per coloro che ricevono i propri Sak Yant ad olio, Sak Nam-man [สักน้ำมัน], una volta guarita la pelle su di essa non resterà traccia del tatuaggio in quanto l’unguento utilizzato nel processo tatuatorio non pigmenta il derma. In questi casi ciò che resta dell’esperienza vissuta sono i poteri trasmessi alla persona dal Maestro attraverso il rituale Sak Yant.
Quali persone possono praticare il Sak Yant?
Le uniche persone che possono officiare questo tipo di rituali e realizzare quindi i talismani su pelle noti come Sak Yant sono gli Ajarn [Sak Yant], i Maestri di tatuaggio occulto tailandese che possono essere ordinati o laici. Gli Ajarn ordinati sono i monaci, coloro che appartengono all’ordine monastico istituzionale thai, il Sangha. I monaci vivono la loro vita spirituale nel tempio di appartenenza e secondo le regole imposte dall’ordine al quale appartengono.
Gli Ajarn laici, ovvero non facenti parte dell’ordine monastico, vivono la propria missione spirituale individualmente e senza essere soggetti agli obblighi dettati dal Sangha.
La pratica del Sak Yant si trasmette di generazione in generazione, da Maestro a discepolo Credits
Perché si parla di Maestri e non di tatuatori?
Apprendere il Sak Yant è un processo lungo e lento che richiede la dedizione di una vita intera.
Considerando che i thai nascono già inseriti nell’universo culturale nel quale si sviluppa il Sak Yant, questi apprendono sin da bambini la cultura buddhista, induista e animista di cui si compone il Sak Yant – oltre a vivere immersi nella loro superstizione ed il relativo mondo dell’occulto.
Coloro che desiderano divenire degli Ajarn Sak Yant devono necessariamente venire iniziati alla pratica ed essere accettati come apprendisti da un Maestro il quale li accoglierà o meno nel proprio lignaggio, la “scuola di Sak Yant” a cui appartiene.
Il Sak Yant è infatti affidato ai diversi depositari di questa pratica ancestrale e ciascun Maestro riceve e trasmette le Wicha [วิชา], le conoscenze occulte come gli incantesimi e le formule, che vengono tramandate da Maestro a discepolo di generazione in generazione. Questo vale ovviamente sia per i Monaci novizi sia per gli aspiranti Ajarn laici.
Immagine di un monaco che riceve il proprio Khem Sak direattamente dalle mani del proprio Maestro, il venerabile Luang Phor Pern Credits
La conoscenza del Sak Yant si acquisisce attraverso lo studio di diverse materie passando obbligatoriamente per l’apprendimento della lingua [Pali] Khom, l’antico sistema di scrittura del popolo Khmer e attuale lingua liturgica del Buddhismo Theravada. Anche altri sistemi di scrittura possono essere oggetto di apprendimento nella via del Sak Yant a seconda della zona geografica, come per esempio il Lanna, la lingua del Nord Tailandia. I Sak Yant infatti non sono scritti in tailandese e non sono comprensibili a tutti i thai se non ai Maestri o ai Monaci.
Testo di apprendimento della lingua Pali-Khom
Dopo qualche anno di apprendimento della lingua sacra, si passa allo studio delle formule occulte, dei testi vedici, dei Kata [คาถา], della composizione dei Sak Yant e della gestione dei rituali. Per avere un’idea della complessità dei Sak Yant suggeriamo la lettura del nostro precedente articolo sui Kata.
Questo procedimento dura anche una decina d’anni a seconda dell’intensità con cui ci si dedica e la capacità di apprendimento. Contestualmente si pratica la meditazione cercando di raggiungere la forza spirituale necessaria per poter controllare il potere degli spiriti e delle divinità con le quali si vuole intercedere per poterne imbrigliare il potere nei Sak Yant che si realizzano.
Tradizionalmente la parte di apprendimento della tecnica tatuatoria corrisponde all’ultima parte del programma ed è quella a cui viene dedicata meno attenzione.
La cosa più importante al termine del periodo di apprendistato è il riuscire a dimostrare al proprio Maestro di essere in grado di poter officiare con successo un rituale Sak Yant in completa autonomia “iniettando” correttamente la magia nelle persone, realizzando quindi dei Sak Yant con tutto il potere che questi devono avere secondo le credenze dei thai. Fatto ciò si viene riconosciuti come Ajarn ovvero, come dei Maestri.
Alla data di scrittura di questo articolo abbiamo avuto l’onore di ospitare in Italia ben tre autentici Ajarn tailandesi i quali avevano in media un’esperienza ventennale nel Sak Yant avendo trascorso anche diversi anni della propria vita come monaci.
La pratica del Sak Yant è tradizionalmente riservata soltanto agli uomini, le donne sono escluse da questa pratica (come per esempio nella chiesa soltanto gli uomini possono venire ordinati alle cariche religiose).
Ajarn Ohr Credits
Che i monaci conducano la propria esistenza guidati dai voti presi per aderire all’Ordine lo diamo per assodato, ma anche gli Ajarn laici vivono la propria vita in funzione del proprio ruolo.
Voti, regole, privazioni ed un severo regime di meditazione e osservanza di pratiche animiste e rituali religiosi sono gli inseparabili compagni di vita dei Maestri di tatuaggio occulto thai.
Ciascun lignaggio può avere delle regole differenti relative al mantenimento dei poteri ricevuti e alla pratica in qualità di Maestro. Gli Ajarn più austeri rinunciano a numerosi tipi di cibo come carni e verdure, si astengono da diverse pratiche sessuali.
La vita degli Ajarn laici così come quella dei monaci è scandita da rituali, momenti di preghiera, meditazione e ricorrenze religioso-animiste durante tutto l’arco dell’anno, della settimana e delle proprie giornate.
Momento di preghiera di Ajarn Nueng durante un cerimoniale Credits
Ajarn di titolo ma non di fatto
Non esistendo un albo professionale al di fuori del quale non sia permesso praticare, chiunque può effettivamente dirsi Ajarn sia in Tailandia che in occidente. Questo discorso include per esempio il caso delle donne Ajarn. Sono thai e si contano a malapena sulle dita di una mano. Silenziosamente disconosciute dalla quasi totalità degli Ajarn, queste outsider tatuano prevalentemente all’estero dove il Sak Yant non ha il medesimo valore che ha in Tailandia.
Come per qualsiasi categoria di specialisti anche tra gli Ajarn vi sono sia Maestri con la emme maiuscola che persone meno competenti. In Tailandia sono in tanti ad essere attratti dallo status di Ajarn e la crescente popolarità che il Sak Yant sta guadagnando in questi anni ha creato un vero e proprio mercato del tatuaggio occulto.
Sono tantissimi i giovani (e non) che senza alcun apprendistato o con un minimo di frequentazione del Samnak di qualche Maestro si mettono in proprio. Gettonati per la loro bravura sono tuttavia estremamente lacunosi a livello di Wicha e conoscenze ritrovandosi a dover ricorrere agli stencil anche per tatuare i Kata che invece i veri Maestri tatuano tranquillamente a mano libera nella maggior parte dei casi.
Le ragioni per le quali in Tailandia persone di questo genere operano indisturbate sono principalmente due. La prima è una questione culturale. I thai “vivono e lasciano vivere” e con la loro educazione basata sul rispetto e la sottomissione all’autorità, il disconoscimento di chi non dovrebbe praticare risulta praticamente inopportuno. La seconda ragione è legata all’ignoranza (più che comprensibile) dei non addetti ai lavori, ovvero di chiunque non sia un Ajarn oppure un vero esperto. L’ermeticità del Sak Yant costituisce sia una garanzia di preservazione della cultura del tatuaggio occulto sia l’impossibilità di appurare la mancanza di competenze specifiche.
Un Ajarn laico (Aj. Eak) che officia una cerimonia accanto a uno dei suoi Maestri, uno monaco del Wat Bang Phra Credits
In occidente
Nonostante lo svantaggio culturale del non essere nati e cresciuti in Tailandia pochissimi occidentali si sono cimentati seriamente nell’apprendimento e nella pratica del Sak Yant dedicandogli la propria vita.
Seppure molti thai reputino che una comprensione e trasmissione completa del Sak Yant non sia possibile per gli stranieri, alcuni di questi occidentali che vivono in Tailandia sono riconosciuti come Maestri anche dagli Ajarn thai.
A parte i casi appena menzionati, In occidente (ma non soltanto) sono in tanti a pensare che il Sak Yant sia uno stile di tatuaggio come possono esserlo lo stile Maori o Polinesiano ma non è così. Questa percezione è falsata anche dal fatto che i professionisti della dermopigmentazione, tatuatori e tatuatrici, riproducono qualsiasi disegno gli si fornisca, spesso senza avere la minima idea di ciò che stiano tatuando.
Tra questi c’è chi si limita ad eseguire le commissioni occasionali dei clienti assecondando le loro richieste, altri invece adottano il Sak Yant come peculiarità promuovendosi come specialisti “di questo stile” o addirittura spacciandosi per Ajarn.
Quasi tutti tatuano a macchinetta, altri hanno appreso la tecnica tatuatoria tailandese del bambù, ma in entrambi i casi non si può parlare di Sak Yant, in primis perché non vi è alcun rituale o trasmissione di poteri (come credono i thai) e secondariamente perché la maggior parte di questi falsi risulta errata, contenente cioè degli errori o delle iscrizioni prive di alcun senso.
I tatuatori e le tatuatrici che si propongono come Ajarn affollano le reti social sia nazionali che internazionali e proprio come accade in Tailandia, anche in occidente ci sono tante persone che si affidano a queste persone senza avere i mezzi per appurare l’autenticità del loro operato o del titolo che si sono conferiti.
Aver frequentato un corso di Thai Bamboo Tattoo in Tailandia non equivale ad essere Ajarn ma questo, purtroppo, viene appurato a posteriori da coloro che scoprono di aver mal riposto la propria fiducia scegliendo di affidarsi alla persona sbagliata per farsi tatuare. Casi come questi vengono tristemente alla luce dal momento in cui chi si è mal affidato cerca in seguito dei riscontri scoprendo la realtà dei fatti.