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Occhio al fake!

29 Gen 2018

Perché ci teniamo tanto alla corretta divulgazione dei Sak Yant e al rispetto della tradizione? Semplice, per una questione etica e di rispetto nei vostri confronti e verso i depositari di quest’arte occulta.

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Sarebbe molto più facile per noi se ci organizzassimo autonomamente; basterebbe prendere i disegni da internet e appoggiarci a qualche nostro amico tatuatore risparmiandoci viaggi e tanti mal di testa.
Internet è una grandiosa fonte d’informazione e conoscenza che allo stesso tempo è zeppa di insidie, falsi e contenuti sbagliati*. Siete stati in tanti a mandarci le foto dei vostri tatuaggi “copy” e molti di voi ce li hanno mostrati durante i nostri eventi. Tatuaggi realizzati a specchio con le scritte rovesciate, yant impuri frutto di combinazioni errate e altri completamente senza senso o tatuati nelle parti sbagliate del corpo, sono quello che si dovrà portare sulla pelle a vita chi non ha saputo rinunciare al capriccio del tocco esotico.
“Che Dio benedica il laser” ha esclamato qualcuno dopo aver interrogato Ajarn Jay sui suoi fake.
Poco importa se lo sfizio è stato tolto con l’aiuto del tatuatore di fiducia (che ha solo fatto il suo lavoro!) oppure se ci siamo portati a casa un souvenir dal tattoo shop di Pattaya, Phuket o Koh Samui.
Al discorso “tanto nessuno sa leggere le scritte” si contrappone la reazione di chi invece quelle scritte e quei simboli li conosce bene. 😕
Molti thai ci capiscono, altri ci deridono e altri ancora si indignano a seconda di quello che ci portiamo addosso -è anche vero che tantissimi thai manco se ne accorgono, ma quello è un altro discorso…
Indipendentemente dal fatto che ciascun maestro di tatuaggio possa avere le proprie formule e il proprio stile e che quindi possa anche non essere in grado di decifrare un kata composto da un altro maestro, è importante sapere che sulla propria pelle si porta un tatuaggio autentico, universalmente riconosciuto come tale e non una scopiazzatura.
Aldilà del discorso sulla correttezza, sullo scegliere un tatuaggio che non sarà mai fonte di ripensamento o imbarazzo, quello che le nostre parole non potranno mai descrivere a chi non ha fatto l’esperienza del Sak Yant è la magia. La non raccontabilità di un’esperienza unica e incredibile è comprensibile solo da chi l’ha vissuta in prima persona.

*L’immagine contenuta in questo articolo è stata presa a campione dai primi risultati di google immagini, parola chiave ‘sak yant’.