I kata, il cuore dei Sak Yant

12 Feb 2018

Di tutto ciò che abbiamo potuto imparare nel corso di questi anni trascorsi a osservare e cercare di capire i Sak Yant, questo è senza dubbio l’insegnamento più prezioso che abbiamo ricevuto: la spiegazione della composizione dei kata e una loro traduzione.
Facciamo una brevissima introduzione: Sak Yant in tailandese significa tatuaggio yantra, tatuaggio sacro/mistico ed è la fusione della tradizione animista dei tatuaggi protettivi del Sudest Asiatico e delle sacre geometrie yantra (per saperne di più vai alla nostra sezione dedicata alla storia del Sak yant).

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I Sak Yant solitamente si compongono di tre elementi: delle forme geometriche, delle raffigurazioni e delle “scritte”, o meglio degli script. Non è necessario che tutti e tre gli elementi siano presenti contemporaneamente in ogni tatuaggio, mentre gli script praticamente non possono mai mancare in quanto racchiudono le formule magiche che ne conferiscono il potere. Queste formule magiche si chiamano kata e non sono scritte in tailandese ma in lingua Pali Khom, versione scritta dell’analoga versiona orale Pali Thai, lingua liturgica del buddhismo Theravada.

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L’immagine contente l’alfabeto Pali proviene da: gallica.bnf.fr / Bibliothèque nationale de France

Gli script dei Sak Yant, i kata,  vengono quindi tatuati con una scrittura conosciuta solamente ai maestri che si sono dedicati allo studio delle scritture sacre in quanto non sono composti con i caratteri della lingua thai. I kata sono come delle stringhe di testo composte da lettere ma la loro particolarità è che queste lettere significano delle frasi intere. Vengono chiamate akhara o “akalà” come pronunciano i thai, e sono definite “l’alfabeto magico”.
Possiamo iniziare a vedere qui sotto un esempio nella prima riga del nostro testo esclusivo nel quale viene riportato uno dei kata più comuni che compare circa nel 70% dei Sak Yant: I-Ti-Pi-So Bha-Ga-Va che significa “colui che è benedetto”. A prima vista sembra semplice? Andiamo più a fondo ora.
In questo articolo analizzeremo lo schema originale che ha realizzato Ajarn Jay per i sui studenti sulla composizione dei kata del Khao Yod. A questo schema ci siamo permessi di aggiungere una traduzione in italiano dei contenuti in inglese. Nello specifico Khao Yod o Gao Yord significa 9 spirali o nove punte. Senza dibattere sulle differenti interpretazioni di questo yant ci concentreremo sulla sua composizione tenendo ben presente che non tutti i Gao Yord seguono necessariamente questo schema di assemblaggio dei kata.

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I kata nel Gao Yord sono organizzati orizzontalmente, da sinistra verso destra disposti su 5 livelli verticali. Secondo questo schema si avranno quindi cinque kata differenti per composizione e lunghezza a seconda del numero di caselle che compone ciascuna riga: 9, 7, 5, 3, 1, tutti numeri dispari, tutti numeri con significati ben precisi.
Le akhara che compongono il kata sono delle sillabe estrapolate da una frase intera e che la riassumono richiamandone il potere e concentrandolo in una sola “letterina”.

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ATTENZIONE! L’immagine di questo Khao Yord è incompleta e se ne sconsiglia vivamente la riproduzione.

Questo insieme di “mantra” a sua volta si intreccia con il valore magico della numerologia sacra intrinseca al tatuaggio. Per esempio il numero 3 rappresenta i 3 Gioielli del buddismo mentre il numero 5 rappresenta i cinque Buddha, o i 5 precetti del buddismo. Secondo le credenze, il connubbio di numerologia e “mantra” unito alla benedizione e al rituale di attivazione renderanno il tatuaggio un autentica entità di energia sacra sulla pelle del proprio portatore.

Questo articolo svela uno dei primi misteri dei Sak Yant, ovvero la composizione dei Kata, ma rappresenta solamente una piccola goccia di sapere nel mare dell’ignoto dell’arte tatuatoria occulta.