Esperienze, racconti e storie di devozione
27 Mar 2020
Dietro i Sak Yant vi sono rotoli di storie che talvolta narrano vicende di creature leggendarie, storie che rievocano miti e divinità. Alcuni Sak Yant possono essere considerati dei custodi di tali episodi straordinari in quanto riportano fatti che sono miracolosamente accaduti in un tempo lontano, eventi soprannaturali che non devono essere dimenticati, raffigurando talvolta le divinità che in un passato negletto compivano prodigi camminando sulla terra in mezzo agli uomini.
Lo yant della Dea della Terra (o Madre Terra), Phra Mae Thorani, affonda il proprio concepimento direttamente nel Tripitaka, ovvero il Canone Pali, la più antica raccolta di testi canonici buddhisti. Il Canone Pali racchiude in sé tutti i discorsi e le lezioni del Buddha (i Sutta), gli episodi e le vicende che hanno portato il Principe Siddharta a raggiungere il Nirvana diventando quindi il Buddha, l’Illuminato.
Affresco del tempio Wat Bang Phra raffigurante la Dea della Terra nell’atto di proteggere il Buddha
Il giorno in cui Buddha venne attaccato da Mara
Il Sak Yant protagonista di questo articolo e che tanti di noi hanno impresso sulla propria pelle, rievoca un momento epico della vita del principe Siddharta, quando questo venne attaccato da Mara, il demone sovrano delle forze oscure.
In seguito ai diversi tentativi di distrazione andati invano, volti a distogliere l’Illuminato dal suo destino di Buddha, Mara si lanciò assieme al suo esercito di demoni in un assalto frontale per usurpare il trono di Buddha.
All’ordine del loro sovrano la moltitudine di demoni scoccò migliaia di frecce contro l’illuminato con l’intento di strapparlo alla vita ma il Buddha senza scomporsi, si limitò a pronunciare delle parole in risposta all’ordine omicida del re dei demoni. Il potere dell’Illuminato era ormai tale che le frecce che stavano per trafiggere il suo corpo si trasformarono in petali di fiori una volta giunte dinnanzi a lui.
Sgomento e carico di rabbia, Mara si preparò a lanciare una seconda offensiva rivendicando il posto di illuminato che affermava spettasse a lui.
Ancora una vota il Principe Siddharta rimase impassibile di fronte all’imminente apocalisse che gli si preparava di fronte e rivolgendo la mano destra verso il basso nella posizione che in seguito sarà chiamata Mudra Bhumisparsha, evocò la Dea della Terra, Phra Thorani, a testimoniare la legittimità della sua ascesa all’illuminazione in virtù dei meriti acquisiti.
La Dea si manifestò emergendo dal suolo in tutto il suo splendore per testimoniare che Siddharta era il legittimo Buddha in virtù di tutti i meriti che aveva acquisito nel suo cammino verso l’illuminazione. Per dimostrare la veridicità di ciò che stava testimoniando, la Dea della Terra prese la sua lunga coda di capelli e da essi si strizzò tutta l’acqua che Siddharta aveva versato sul suolo chiedendole di essere testimone dei meriti che acquisiva. L’acqua che fuoriuscì dalla sua chioma fu tanta da inondare l’intero esercito di Mara spazzando via la moltitudine di demoni venuta per uccidere il Buddha.
Il seguente video è un episodio della serie animata thai su Buddha tradotta in italiano dall’Associazione Saddha che riporta proprio la vicenda dell’evocazione della Dea della Terra da parte del Principe Siddharta.
Saddha è l’Associazione Amici del Santacittarama, un monastero Buddhista Theravada in provincia di Rieti.
L’acquisizione dei meriti
Secondo le credenze dei thai (buddhisti appartenenti alla scuola Theravada) il compimento di buone azioni, l’osservanza dei precetti e l’adozione di una serie di comportamenti positivi porterebbe all’acquisizione di meriti. Maggiore sarà il numero di meriti acquisiti nel corso della propria vita e migliore sarà sia la qualità della vita stessa che la qualità della vita successiva.
Oltre a poter beneficiare in prima persona dei meriti acquisiti, questi possono anche essere trasferiti a terze persone e alle anime dei trapassati secondo la pratica del Utit Bun Kutson [อุทิศบุญกุศล], il trasferimento dei meriti per l’appunto. Coloro che sono in vita beneficeranno dei meriti che gli son stati rivolti secondo gli intenti espressi dalla persona che glieli rivolge. Generalmente si prega per la buona salute, la longevità, la fortuna e la serenità oltre che per una reincarnazione dignitosa. Gli intenti con cui si rivolgono i meriti alle anime dei defunti invece riguardano solitamente una reincarnazione positiva e un’ascesa al paradiso che sia più rapida possibile, limitando un eventuale passaggio in purgatorio o all’inferno ad un semplice e rapido transito.
L’acquisizione dei meriti secondo la tradizione animista thai viene formalizzata attraverso il rito del versamento dell’acqua. Questo gesto è parte di numerose cerimonie e rituali e sostanzialmente si compie versando dell’acqua su una statua, in una coppa o in un bacino, oppure direttamente sul suolo.
Compiendo il gesto del Krod Nam [กรวดน้ำ], il versare l’acqua, i thai pregano la Dea della Terra di essere testimone di ciò che si è compiuto e dei meriti che si sono acquisiti. Versando quindi una coppetta d’acqua, si elencando le buone azioni compiute pregando per sé stessi o dedicando i meriti acquisiti a chi si desidera. I thai compiono questo piccolo rito in occasione della visita ai templi oppure una o più volte a settimana nei momenti dedicati alla preghiera.
Lo yant di Phra Mae Thorani [พระแม่ธรณี], la Dea Madre Terra
Lo yant di Phra Mae Thorani ritrae la Dea della Terra nell’atto di strizzarsi dai capelli tutta l’acqua versata da Buddha in occasione delle sue buone azioni. Ogni coppetta versata sul suolo dall’Illuminato ha così impregnato d’acqua la chioma della Dea della Terra la quale è stata testimone di ogni singolo merito acquisito da Buddha. Metaforicamente quindi, tutto il bene compiuto dal Principe Siddharta gli è stato reso nel momento del bisogno. Secondo la storia infatti, l’acqua che fuoriuscì dai capelli della Dea era tanta da creare un’inondazione di proporzioni colossali, lasciando quindi riflettere sul numero di meriti acquisiti dal Buddha.
Lo yant della Dea della Terra viene ricevuto solitamente dai suoi devoti e da coloro che necessitano della sua protezione. Gli Ajarn che lo realizzano raccontano che, così come fece Buddha con la mano destra (il Mudra Bhumisparsha), quando ci si sente in pericolo e si vuole invocare la protezione di Mae Thorani è sufficiente toccare il suolo e pregare la dea.
Tempio dedicato alla Dea della Terra in Chanthaburi (Tha)
Ci è stato spiegato che il rapporto con la Dea va coltivato proprio come narra la leggenda. Se Buddha non avesse acquisito dei meriti, Mae Thorani non avrebbe potuto testimoniare in suo favore.
Allo yant della Madre Terra gli Ajarn attribuiscono anche altre proprietà oltre a quella della protezione dai pericoli e dalle situazioni rischiose. A seconda del lignaggio di appartenenza di ciascun Maestro si può parlare anche di compassione, gentilezza e come per tanti altri yant, auspicio di fortuna.