Sak Yant X-files
INTRODUZIONE
In generale la nostra programmazione social si basa sulla condivisione di ciò che abbiamo appreso e continuiamo ad apprendere sul Sak Yant ispirandoci per una buona parte alle diverse richieste di informazioni e curiosità espresse dalle persone che popolano la nostra community. Una buona parte dei contatti che riceviamo infatti riguarda le richieste di informazioni sui Sak Yant a cui rispondiamo in privato e spesso diamo seguito pubblicamente con degli approfondimenti sui social oppure con degli articoli nel nostro blog.
Data la vastità e l’eterogeneità del panorama odierno dei Sak Yant capita che vengano portati alla nostra attenzione degli yant particolari la cui storia e informazioni non siano semplicissime da scoprire. Al giorno d’oggi, quello che era il ventaglio tradizionale di “amuleti da pelle”, quegli yant destinati ad essere tatuati, si è arricchito con la creazione e rivisitazione di numerosi altri yant che prima d’ora non erano stati concepiti o convertiti a Sak Yant. In altri termini, si potrebbe anche dire che la gamma originale degli yant destinati al tatuaggio sia stata contaminata piuttosto che arricchita.
Abbiamo già accennato in altre sedi al fatto che la dimensione consumistica e lucrativa del Sak Yant abbia contaminato la tradizione al punto che oggi non sia sempre semplice distinguere un Sak Yant “legittimo”, ovvero appartenente alla gamma di yant originariamente creati per essere tatuati, da una rivisitazione di qualche classico o addirittura da una new entry. Questa partita tra tradizione e innovazione, tra conservatori e commercianti vede schierati in campo tutti gli ajarn e i monaci che ogni giorno fanno rivivere questa antica tradizione seguendo ciascuno una determinata via.
Con queste premesse, inauguriamo uno spazio dedicato esclusivamente alle indagini e alle relative incertezze che le accompagnano. Uno spazio riservato alla revisione delle informazioni ottenute sui Sak Yant che saranno oggetto di investigazione. Dato il carattere sperimentale di questo spazio, definiremo meglio in seguito le procedure di aggiornamento sulle piccole ricerche realizzate.
Per quanto riguarda i criteri di esposizione dei contenuti manterremo la discrezione sulle fonti ufficiali dalle quali proverranno le informazioni esposte, in questo modo, si eviteranno possibili situazioni conflittuali tra le diverse fonti interpellate ed eventuali incomprensioni sullo spirito di questa raccolta. Non va mai sottovalutata la notevole barriera linguistica che separa noi sia dai thai che dalla loro conoscenza. Inoltre, considerando che il confronto delle informazioni e lo spirito di indagine non sono sempre visti di buon occhio nella Terra del sorriso, preferiamo adottare un’etichetta di garbata discrezione riguardante le persone che ci hanno aiutato a fare chiarezza sulle nostre curiosità.
– Caso n.2 | 1° pubblicazione 02/04/2020
Yant Wua Thanu – ยันต์ วัวธนู
Wua Tahnu è lo yant del toro, un’altra delle creature appartenenti al serraglio animista tailandese. Raffigurato prevalentemente sui Pha Yant (gli yant stampati sulla stoffa) oppure incastonato negli amuleti, lo yant taurino sembrerebbe essere uno di quei simboli presenti sin dall’antichità nelle credenze dei thai.
Tuttavia, rispetto alle numerose raffigurazioni comunemente impresse sugli oggetti, lo Yant Wua Thanu è uno di quei Sak Yant abbastanza rari da scorgere sulla pelle dei thai.
Per scoprire le origini, i poteri e le ragioni per cui lo yant del toro appare con meno frequenza nei Sak Yant rispetto alle tutte le altre sue raffigurazioni, abbiamo condotto un’indagine che ci ha portato come di consueto a rivolgere le nostre domande direttamente a degli autentici Ajarn tailandesi, in modo da poter riportare informazioni di prima mano che fossero il più puntuali ed affidabili possibile.
Uno dei Maestri che è solito tatuare lo Yant Wua Thanu, elencandoci le proprietà di questo Sak Yant, chi ha spiegato che lo yant del toro farebbe sì che si evitino i pericoli, conferirebbe autodeterminazione e proteggerebbe dalla magia nera.
Proseguendo la nostra ricerca abbiamo potuto riscontrare che i poteri di questo Sak Yant sono comunemente riconosciuti anche da altri Ajarn, ritrovando quindi diversi Maestri che concordano sulle proprietà principali di protezione dalla magia nera e di protezione dai pericoli.
Una volta assodata l’univocità delle credenze dei thai sui poteri veicolati dallo yant del toro, abbiamo indirizzato la nostra ricerca verso le origini di questo Sak Yant poco conosciuto.
Stavolta ci siamo rivolti ad un altro Ajarn che grazie ai numerosi anni trascorsi come monaco prima di intraprendere la via del maestro di Sak Yant, ha maturato una vasta conoscenza degli yant più antichi, quelli considerati “originali” e che secondo i thai sarebbero classificati in un libro antico chiamato “the book of boran”.
Parlando dello Yant Wua Thanu, l’ex monaco ci ha spiegato che è effettivamente considerabile come uno yant originale appartenente alla tradizione boran e che ha percorso la propria strada dal passato sino ai giorni nostri raffigurato prevalentemente su amuleti, talismani e nei tatuaggi.
La risposta ricevuta sembra confermare con buona pace la legittimità di questo Sak Yant come originale, tuttavia non si ha la certezza che lo Yant Wua Thanu sia stato concepito come Sak Yant oppure se sia passato dai talismani impressi su sopporti inanimati alla pelle in un passato talmente lontano da non permettere più di distinguere le sue vere origini.
La disparità tra le numerose raffigurazioni del toro su amuleti, stoffe e statue e la rarità con la quale si possono scorgere dei Sak Yant che lo raffigurano è al contempo un possibile indizio sulle origini di questo Sak Yant e un quesito ancora da rispondere.
– Caso n.1 | 1° pubblicazione 02/04/2019
Yant Phaya Chang San – ยันต์ พญาช้างสาร
Il primo yant che andremo a trattare in questa rubrica è lo yant della testa d’elefante; un Sak Yant imponente e decisamente caratteristico. Lo si vede prevalentemente tatuato dal ginocchio alla tibia oppure dalla spalla al bicipite.
Come tanti altri Sak Yant, anche questo non è tra i più popolari e la penuria di informazioni al suo riguardo ci ha spinto a rivolgerci a cinque esperti sui Sak Yant di cui quattro sono degli Ajarn mentre uno è un grande appassionato dalla comprovata attendibilità. Tutti gli interessati chiamati in causa per aiutarci a far luce su questo affascinante Sak Yant sono thai.
La prima parte della ricerca, ovvero quella fatta sui motori di ricerca, ha prodotto solo risultati in lingua thai senza però dare dei frutti particolarmente soddisfacenti. L’unico dato che abbiamo tenuto in considerazione è stato il post di un Ajarn che sulla propria pagina Facebook mostrava la foto di un Phaya Chang San da lui realizzato indicandone i poteri: auspicio di fortuna economica, sicurezza e uscita dalle situazioni negative.
Dopo la fase di ricerca, abbiamo iniziato a contattare le diverse persone da cui ci aspettavamo delle risposte maggiormente esaustive per sbrogliare questa matassa di informazioni. La prima persona a cui ci siamo rivolti, “l’appassionato”, non ha saputo dirci il nome specifico di questo Sak Yant chiamandolo semplicemente “lo yant dell’elefante” (Chang Sak Yant). Riguardo i suoi poteri invece, ci ha accennato genericamente a forza e protezione rimandando l’argomento a quando avrebbe potuto chiedere a sua volta al proprio Ajarn.
Dopo di lui, abbiamo cominciato a interpellare i quattro Ajarn che abbiamo pensato avrebbero potuto esserci d’aiuto, rivolgendoci prima ai tre Maestri che sono soliti tatuare lo yant della testa d’elefante e infine ad un Maestro che invece non realizza questo yant.
Dei primi tre maestri, solo due ci hanno fornito una descrizione dei poteri di questo Sak Yant indicando rispettivamente forza, protezione e buona fortuna ed eccellenza e eleganza. Due versioni completamente differenti tra di loro, diverse anche dalla prima ritrovata sulla pagina Facebook dell’altro Ajarn che parlava di auspicio di fortuna economica, sicurezza e uscita dalle situazioni negative.
La matassa da sbrogliare ora si era fatta un groviglio di controsensi ed era giunto il momento di sentire il parere dell’ultima fonte a nostra disposizione per cercare di farci un’idea più precisa.
Così all’ultimo esperto abbiamo chiesto se conosceva lo Yant Phaya Chang San e se sapesse quali fossero i suoi poteri. Secondo il suo parere, questo Sak Yant rientrerebbe nella casistica di nuovi Sak Yant, ovvero, dei tatuaggi realizzati a partire da alcune simbologie/raffigurazioni non appartenenti a quella gamma originale di simbologie e raffigurazioni realizzate nei tempi antichi appositamente per essere tatuate. Secondo la sua opinione, questo yant sarebbe frutto di una commistione tra il tatuaggio della testa di elefante più comune in occidente e la tradizione del Sak Yant.
Quest’ultima risposta potrebbe effettivamente spiegare le tre differenti versioni dei maestri che tatuano questo yant attribuendogli dei poteri differenti. Se questo Sak Yant fosse quindi una nuova creazione slacciata dalla tradizione originale sarebbe comprensibile che, senza una storia e una ragione alle spalle, venga realizzato in maniera differente da ciascun maestro.
Per tirare le somme, alla luce degli elementi raccolti nel corso della nostra indagine, ci sentiamo di dire che questo Sak Yant non sembrerebbe essere riconosciuto all’unisono come uno yant con delle caratteristiche proprie. E voi, analizzando gli indizi che abbiamo condiviso con i nostri lettori, a quale conclusione siete giunti?
*Tutte le immagini degli Yant Phaya Chang San sono state prese dal Web e su queste non esercitiamo alcun diritto di proprietà intellettuale.