La cerimonia del Wai Khru

13 Mar 2020

Esiste una cerimonia in Tailandia dalle origini molto antiche che riconcilia l’uomo con gli spiriti e con le divinità, una cerimonia per rinforzare il collegamento tra la dimensione terrena fragile e vulnerabile con quella divina, eterna e imperitura. Questa cerimonia si chiama Wai Khru.

È dalla notte dei tempi che l’uomo guarda in cielo ricercando un collegamento con il soprannaturale e il Sak Yant è una delle risposte a questo desiderio di connessione mistica. Collegando come filo impalpabile gli esseri umani alle divinità, secondo le credenze dei thai, i tatuaggi yantra assicurerebbero la fragilità dell’uomo al potere di quelle entità che si troverebbero dall’atro capo del filo in una dimensione invisibile ad occhi mortali.

Se da un lato coloro che credono nella pratica del Sak Yant ritengano che il potere che sia stato imbrigliato nel proprio tatuaggio magico sia tanto forte da poter cambiare le sorti del loro destino, dall’altro lato gli riconoscono la volubilità di un qualcosa che possa essere portato via con un soffio.

Basta infrangere le regole di condotta morale che ci si è impegnati a mantenere prima di essere stati accettati come Luksit o non aver osservato comportamenti compassionevoli, o non aver meditato a sufficienza o non aver acquisito meriti, che il Sak Yant perde il proprio potere.

Come una batteria che alimenta una fonte luminosa va pian piano esaurendo la propria energia, rendendo la luce sempre più bassa e fioca, così il potere dei Sak Yant andrebbe affievolendosi nel tempo e dato che quel potere proviene dall’alto ed è stato “iniettato” grazie all’intercessione di un Maestro, saranno gli stessi spiriti e divinità a rinvigorirlo sempre attraverso l’intercessione di un Ajarn.

Cerimonia del Wai Khru di Ajarn Nueng

Che cosa è il Wai Khru

“Wai” è il saluto tradizionale thailandese eseguito con le mani giunte di fronte al viso in segno di rispetto e “Khru” significa maestro. Il Wai Khru consiste quindi nel rendere omaggio ai propri insegnanti per la loro guida e i loro insegnamenti. I thai infatti sono particolarmente riconoscenti ai propri Khru e Ajarn perché ritengono che senza la guida di tali persone non sarebbe possibile avere nulla nella vita.

Questa pratica ė un concetto cardine della cultura thai, si svolge sotto forma di rituale nel corso del quale le persone manifestano il rispetto che nutrono nei confronti dei propri insegnanti esprimendo loro gratitudine e formalizzando il rapporto che li unisce, ovvero quello verticale di insegnante-studente.

Come molte delle tradizioni thai, anche il Wai Khru affonda le sue radici nelle antiche pratiche animiste ereditate (quasi certamente) dalla cultura indiana e come tale, non può ovviamente prescindere dall’ambito esoterico-religioso, compreso il Sak Yant.

“Non esisterebbe nessun Ajarn Krit senza Grand Master Somchai”, questa affermazione di uno degli Ajarn Sak Yant più conosciuti di tutta la Tailandia, Ajarn Krit Naeuttarang, rende perfettamente il concetto di devozione nei confronti di coloro grazie ai quali, siamo divenuti ciò che siamo.

Il Wai Khru e i differenti ambiti nei quali viene osservato

La pratica del Wai Khru si ritrova in quasi tutte le forme d’arte performative tailandesi come le arti marziali tradizionali, quali la Muay Thai e il Krabi Krabong e la danza sacra Khon. Questa forma di rispetto si ritrova anche in altri ambiti culturali come l’istruzione scolastico-universitaria e la cura del corpo, l’arte del massaggio tailandese Nuad Phen Boran.

A rendere chiaramente l’idea di quanto sia solenne questa pratica per i tailandesi ci sono questi scatti del secolo scorso, immagini particolarmente complesse da ritrovare (per i non thai) nelle quali è possibile osservare due dei più celebri Maestri di danza Khon mentre ricevono la benedizione nel giorno del Wai Kru direttamente dalle mani di Sua Maestà Bhumibol Adulyadej, Re Rama IX (penultimo Sovrano della dinastia Chakri attualmente alla guida del Regno).

La cerimonia del Wai Kru che si tiene a Palazzo Reale è una delle più sacre ed esclusive di tutto il culto Theravada in quanto l’élite di partecipanti ha l’occasione di essere benedetta direttamente dal Re in carica, ritenuto ilù diretto discendente di Lord Rama.

La tradizione del Wai Khru è radicata in Tailandia già nella tradizione animista Boran (pre thai) e costituisce forse, il punto fondamentale del rapporto tra l’uomo e le divinità.

La cerimonia del Wai Khru nell’ambito del Sak Yant

Momento dell’apposizione della maschera cultale

Al di là dell’ambito studentesco in cui si rende omaggio ai propri insegnanti (maestri e professori), laddove prevale l’aspetto magico/animista come nel Sak Yant (e non solo), la cerimonia del Wai Khru assume una connotazione ben più ampia del semplice ringraziare delle persone in carne ed ossa.

L’espressione di gratitudine assume un senso devozionale estendendosi agli spiriti dei Maestri che hanno tramandato la propria conoscenza agli attuali depositari, da cui si ha ricevuto la trasmissione diretta di quel sapere.

La filiera di ringraziamento parte quindi dai Maestri attualmente in vita, ripercorre tutte le generazioni dei Maestri trapassati considerati come angeli custodi o santi, si dirama a tutte le divinità a cui sono state affidate le sorti dei Luksit, arrivando sino a Buddha. A questo supremo insieme di forze benevole viene dato il nome di Kruba Ajarn (appellativo conferito anche ai monaci di una certa importanza).

Altare con le maschere devozionali e statue raffiguranti diverse divinità

Offerte di fiori e alimenti

Il giorno del Wai Kru è particolarmente sacro per tutti Luksit in quanto il potere dei propri Sak Yant viene rinnovato ricevendo la diretta benedizione del Kruba Ajarn, l’insieme di tutte le divinità, dei santi e degli spiriti che vengono invocati attraverso l’intercessione dei Monaci e degli Ajarn. 

Oltre al Kruba Ajarn, i Luksit thai (buddhisti Theravada) rendono omaggio anche al Phra Ratanatrai, ovvero le Tre Gemme: Buddha, Dhamma e Sangha, ovvero: l’Illuminato, gli insegnamenti di Buddha e l’ordine monastico che promulga la via del Buddha e i suoi insegnamenti.

La cerimonia del Wai Khru può essere intesa come un vero e proprio “giorno del ringraziamento” nel corso del quale si dedicano le proprie preghiere e si rivolgono delle offerte al Kruba Ajarn e ai propri Ajarn per ringraziarli della loro intercessione attraverso la quale, i Luksit ricevono la benedizione e la protezione di divinità e forze soprannaturali. Nel corso della funzione vengono intonati canti, recitate preghiere e fatte delle offerte volte a concretizzare la gratitudine per la protezione e la benedizione ricevuta.

Cerimonia del Wai Khru in onore del’abate Luang Pho Pool

Soltanto i partecipanti a questa cerimonia ricevono la benedizione più sacra che consiste nella posa sul proprio capo di una delle maschere cultuali sopra la quale viene invocato a permanere il potere del Kruba Ajarn. Questa benedizione rigenera e rafforza il potere dei propri Sak Yant rinnovando il rapporto di protezione e benedizione con le forze a cui ci si è rivolti quando si invocò la benedizione del Sak Yant.