Segreto e tradizione, il lignaggio dei Na Eut Ta Rang
Samut Prakan, una piccola cittadina a circa trenta chilometri da Bankok. Questa è stata la meta del nostro incontro con un maestro alquanto speciale per la storia dei Sak Yant che tatua.
Arriviamo in taxi direttamente a casa di Ajarn Krit prima di spostarci nel suo Samnak. Nel frattempo abbiamo comunque scambiato quattro chiacchiere con quello che a breve avremo scoperto essere il quarto depositario di un lignaggio di maestri di Sak Yant davvero particolare.
Da subito Ajarn Krit ha messo in chiaro la sua posizione ultraconservatrice rispetto al panorama moderno dei Sak Yant raccontandoci di tatuare di rado su richiesta e parlandoci del fatto che lui esegue solamente una serie precisa di Sak Yant, quelli propri della sua scuola.
Il suo lignaggio, il Na Eut Ta Rang, è oggi al suo quarto depositario, Ajarn Krit per l’appunto, e comincia con il maestro Saeng Chaisorn, primo Ajarn di questa scuola che visse nel periodo a cavallo tra il regno di Re Rama IV (1851 – 1868) e quello di Re Rama V (1868 – 1910). Il fondatore del Na Eut Ta Rang ebbe il privilegio di tatuare in qualità di guida spirituale il principe Chumphon Khet Udomsak figlio del Re Chulalongkorn (Rama V). Sua Altezza ricevette lo yant del dragone su entrambi gli avambracci diventando così uno studente del mastro Saeng Chaisorn.
Si dice che la famiglia reale non si fosse rivolta a caso al maestro Saeng e che questo fosse già noto per il potere dei suoi Sak Yant. Il legame con la famiglia reale rese il maestro alquanto popolare e così fu anche per i suoi studenti. Tra questi, scelse come suo successore Ajarn Plang Srisakda, che adottò il suo maestro come fosse un padre accudendolo sino alla fine dei suoi giorni.
Si racconta che anche Ajarn Plang ebbe la possibilità di mettere i suoi poteri spirituali a servizio della comunità e del suo paese. Si narra infatti di un episodio miracoloso avvenuto durante la seconda guerra mondiale nel corso di alcuni bombardamenti nei pressi della dimora di Ajarn Plang. Quando la sirena del tempio suonò per far evacuare l’aera, Ajarn Plang si raccolse in preghiera recitando una serie di mantra per poi uscire allo scoperto sventolando delle bandiere rosse al cielo mentre gli aerei nemici sganciavano le loro bombe. Il fatto che gli ordigni caduti dal cielo non esplosero venne attribuito a cause soprannaturali accrescendo ulteriormente il prestigio del neonato lignaggio Na Eut Ta Rang.
Ajarn Plang così come il suo maestro sviluppò una serie di yant di cui tutt’oggi si tengono segrete le formule di composizione dei kata e i kata stessi.
Al maestro Plang succedette come terzo esponente della sua scuola di Sak Yant suo figlio più giovane, Somchai, nato nel 1937. Anche di Ajarn Somchai si narrano diverse storie, oltre ad essere stato per anni uno dei maestri di tatuaggio sacro preferiti da poliziotti e militari, la sua popolarità è dovuta al fatto che grazie ai suoi Sak Yant, un famosissimo ladro a lui devoto sia riuscito a svanire nel nulla nel bel mezzo della propria cattura.
I miti di questi tre maestri si perdono nella storia e sono oggi leggende tenute in vita da Ajarn Krit, il quarto Ajarn del lignaggio Na Eut Ta Rang. Anche Krit, così come fece Ajarn Plang prima di lui, ha adottato il suo maestro. Oggi, all’età di 81 anni e con le gambe paralizzate, Ajarn Somchai vive con il suo pupillo Krit che lo ha adottato come un autentico padre.
Lo abbiamo incontrato nel Samnak “di famiglia” dove Ajarn Somchai trascorre buona parte delle sue giornate.
Il loro Samnak si trova in un sottotetto e l’atmosfera che vi si respira è realmente suggestiva. Sulle pareti coperte di bamboo intrecciato si trovano incorniciate le composizioni di Sak Yant della loro scuola. Il loro lignaggio prevede che le composizioni avvengano per step, quindi che i loro tatuaggi si ricevano secondo un ordine ben preciso. I margini di personalizzazione sono abbastanza esigui e i Sak Yant del loro lignaggio sono limitati a ciò che la loro scuola si tramanda da generazioni.
Ajarn Krit per esempio, non tatua l’Ha Taew o il Khao Yord in quanto non presenti nella serie del suo lignaggio. Tatua usando come matrice delle forme in gel, come dei timbri, per assicurarsi il rispetto delle dimensioni e dei caratteri. Per quanto riguarda l’ago e quindi il tratto, la loro scelta ricade esclusivamente sull’ago tradizionale e quindi su un tratto spesso.
Per loro è molto importante che i Sak Yant che realizzano siano tutti uguali e fedeli ai disegni originali elaborati dai primi maestri della scuola Na Eut Ta Rang.
Ajarn Krit non usa inchiostri commerciali. Realizza da sé i suoi pigmenti con ingredienti segreti miscelati in un calderone, come facevano gli alchimisti.
Nel corso della nostra visita ci siamo impegnati a non fotografare o filmare i loro yant dopo che Ajarn Krit ci ha chiesto di non divulgarne le immagini. Per loro, preservare il proprio patrimonio culturale significa anche continuare a tenere segreti i propri mantra e i propri Sak Yant.
Per approfondire la storia di questo lignaggio storico puoi visitare il sito web: http://www.en.sakyant-masterkrit.com/