Falsi miti sui Sak Yant

27 Ago 2019

Se anche tu ti sei fatto/a una cultura on-line sui Sak Yant senza mai averla appresa direttamente da un autentico Maestro, un Ajarn oppure un monaco, allora è molto probabile che proseguendo con questa lettura scoprirai di possedere qualche falsa informazione riguardante il tatuaggio occulto tailandese.

Lo diciamo spesso, internet è una grande fonte di informazione che ci permette di raggiungere ormai [praticamente quasi] qualsiasi cultura e conoscenza presente sul nostro pianeta, tuttavia, alcune culture riescono ancora a mantenere una discreta privacy lasciando a Google una buona infarinatura su di esse senza però permettere alla globalizzazione digitale di addentrarsi troppo nella loro intimità. Tra queste troviamo anche il Sak Yant, una cultura di cui arriviamo a malapena ad aver imparato (forse) un 5% di tutta la sua vastità conoscitiva.

Come abbiamo già anticipato in un nostro precedente articolo sullo yant Ha Taew, il tatuaggio delle “cinque linee”: dei Sak Yant si parla spesso in tantissimi blog, in articoli sui tatuaggi e in numerose altre fonti di informazioni. Tante di queste ripropongono ai propri lettori informazioni di seconda mano, ovvero, tratte da altri articoli presenti sul web scritti a loro volta da persone che potrebbero essersi avvalse di altri articoli ancora senza aver mai avuto un contatto diretto con la materia in esame. Questo riciclo di informazioni (ovviamente comprovabile) con qualche aggiunta o libera interpretazione alimenta delle false conoscenze su cui poi molti appassionati sviluppano la propria cultura.

Di seguito, ci apprestiamo a sfatare alcuni dei falsi miti più diffusi legati ai tre Sak Yant più popolari in occidente (e non).

Ha Taew

Partiamo con il Sak Yant più frainteso al mondo, le tanto amate “cinque linee”, Ha Taew.

Falso mito: “La struttura delle cinque colonne di kata è quella che leggo su internet”:
1° linea: protezione da accuse e punizioni ingiuste;
2° linea: protezione dagli astri avversi;
3° linea: protezione dalla magia nera;
4° linea: rappresenta una carica di fortuna;
5° linea: incrementa il carisma e l’attrazione.”
Realtà: Questa affermazione è parzialmente vera; infatti alcune scuole di Sak Yant seguono questo schema, altre invece no. Un esempio concreto è dato dall’Ha Taew di tutti quegli Ajarn che non seguono questa sequenza di Kata ma inseriscono un unico kata con tutt’altre proprietà, oppure, sfruttano la struttura grafica a cinque colonne verticali per inserire i Kata che meglio si addicono alle esigenze dei Luksit. In questo caso si potranno avere più persone con il medesimo Sak Yant ma riportanti dei Kata differenti.

Falso mito: “Le cinque linee sono il primo Sak Yant che si deve fare”
Realtà: No, in generale i primi Sak Yant che andrebbero ricevuti sono i Master Yant, ovvero una categoria di ristretta di Sak Yant chiamati appunto “gli yant Maestri” oppure “gli yant guida”. Lo yant ha Taew non è annoverato tra i Master Yant e questo lo conferma anche il fatto che l’Ha Taew originariamente veniva tatuato sugli avambracci dei thai, cosa che non sarebbe mai lecita per un Master Yant, i quali, tradizionalmente nascono per essere tatuati sulla sommità della schiena.

Puoi ritrovare altri falsi miti e informazioni utili sull’Ha Taew nell’articolo a lui dedicato cliccando qui.

Khao Yord

Appartiene alla categoria dei Master yant ma non è l’unico; la sua forma ricorda tempio (o una piramide) ma non ha nulla a che vedere con alcuna forma architettonica, il Khao Yord è uno yant associato ad altri due falsi miti difficili da scalzare.

Falso mito: “È il primo yant che si deve fare!”
Realtà: Questo è un falso mito che deve probabilmente la sua esistenza ad un fraintendimento. Come abbiamo già potuto appurare nelle righe precedenti, è buona norma che sia un Sak Yant appartenente alla categoria dei Master Yant a dover essere ricevuto come primo tatuaggio yantra. Il Khao Yord appartiene quindi a questa categoria di yant ma non è il solo, quindi non è il primo yant a dover essere ricevuto.

Alcuni lignaggi di Sak Yant come il Naeuttarang non annoverano il Khao Yord tra i talismani yantra da tatuare (al posto dello yant a nove spirali loro tatuano lo yant Na Ru Tcha o Yant Yod Na Rue Cha, “la firma del Maestro”. Altre realtà come quella del Wat Bang Phra invece lo tatuano (nella sua versione Khai Thuen) come primo yant a tutti coloro che si avvicinano al Sak Yant.

Falso mito: “Le nove spirali rappresentano i nove picchi di una montagna sacra.”
Realtà: Gli yant rappresentano una commistione di geometrie, formule magiche e numerologia. Nel Khao Yord a svolgere un ruolo principe è il numero nove, numero della fortuna per eccellenza in Tailandia. Alcune fonti di internet abbracciano l’interpretazione che la forma piramidale del Khao Yord sia una evocazione dei nove picchi di una montagna sacra, il monte Meru (la cui descrizione stessa su Wikipedia riporta una conformazione a cinque sommità e non nove: https://en.wikipedia.org/wiki/Mount_Meru).
Il Khao Yord nelle sue diverse versioni può riportare uno schema di kata che cresce per sottrazione oppure riportare diverse righe di kata a seconda dell’organizzazione degli spazi. Potete approfondire ulteriormente l’argomento su una delle strutture del Khao Yord cliccando proprio qui.

Phet Tidt

Un altro famoso yant spesso frainteso è il Phet Tidt, una protezione che si estende in otto direzioni che in questo collage vi mostriamo in quattro versioni di cui una non ancora realizzata qui in Italia. A onor del vero, questo yant soffre di una semplificazione troppo approssimativa più che di un falso mito.

Falso mito: “Questo è lo yant dei viaggiatori!”
Realtà: È corretto dire che il Phet Tidt può essere considerato come lo yant del viaggiatore ma è errato associarlo esclusivamente a questo contesto. Questa approssimazione scaturisce dal fatto che i monaci (ma non solo) fossero soliti tracciare questo ottagramma sul suolo prima di accingersi alla meditazione per avere una cortina magica che li proteggesse da bestie feroci e animali velenosi quando si trovavano in territori ostili come la jungla.

Falso mito: “Il Phet Tidt è una stella a otto punte.”
Realtà: Beh effettivamente ricorda una stella, ma non lo è. Questo ottagramma yantra rappresenta gli otto monaci che hanno raggiunto otto stati sublimi differenti. Questi otto illuminati nella tradizione Theravada sono noti con il nome di Horakan. Attualmente le informazioni in nostro possesso riguardo l’Horakan sono ancora poche per permetterci un approfondimento ma promettiamo di aggiornarvi non appena riusciremo a saperne di più.